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Si pubblicano gli Atti del Convegno, svoltosi in streaming il 4 e il 5 dicembre 2020, in collaborazione con l'Associazione Storica dell'Alta Valle del Tevere, il Progetto Valtiberina, la Regione Toscana e il Comune di Sansepolcro, nel 420° anniversario della nascita e nel 385° della morte di Niccolò Aggiunti, che documentano e illustrano, da una pluralità di punti di vista e con diverse metodologie scientifiche, la ricchezza culturale del contributo che la comunità di Sansepolcro ha saputo dare allo sviluppo delle arti, della matematica e della scienza nei secoli XV-XVI-XVII. Nella prima metà del secolo XV a Sansepolcro si registra il trapasso dal potere della Chiesa alla conquista della città e del territorio da parte della Repubblica di Firenze. La famosa Battaglia di Anghiari (29 giugno 1440) determina il passaggio del territorio della Valtiberina biturgense all'area toscana del dominio fiorentino, che si protrarrà dalla seconda metà del 1400 al 1860. Come hanno confermato recenti studi, la vita culturale di Sansepolcro nel Quattrocento (e soprattutto nella seconda metà del secolo) registra uno sviluppo straordinario. La presenza di scuole comunali e conventuali, l'attività di grandi intellettuali come Piero della Francesca (1412?-1492), come Francesco dal Borgo (1415-1468) e Luca Pacioli (1447?-1517) e la presenza di grandi artisti come Pietro di Giovanni d'Ambrogio (1410-1449), Bartolomeo della Gatta (1448-1502), Matteo di Giovanni (1430-1495), segnano per sempre il volto del Borgo. Anzi, Sansepolcro non diventa soltanto una capitale artistica, bensì uno dei luoghi che più contribuiscono alla rinascita delle matematiche. Il Cinquecento registra un evento di portata epocale: l'elevazione a sede vescovile e il passaggio di Sansepolcro da Borgo a Città (17 settembre 1520). Come è stato osservato: «Il primo vescovo fu l'ultimo abate camaldolese del Borgo». E la vita culturale e artistica segna uno sviluppo straordinario. Nei primi anni del secolo, l'opera di Fra' Luca Pacioli richiama in città il Genio di Vinci, alla ricerca di testi che avrebbero potuto sostenere il cammino della sua ricerca artistica e scientifica. La città registra, a metà del secolo (1575), la nascita dell'Accademia degli Sbalzati, per iniziativa di Pietro Gherardi, intellettuale di primo piano, morto nel 1580, e - per l'intero spazio secolare - l'affermazione della grande famiglia degli Alberti: «Ben diciotto membri di essa, fatto più unico che raro, raggiunsero fama nell'architettura, nella scultura, nella pittura, nell'intaglio del legno, nell'incisione su rame». Senza dire degli altri grandi artisti che operarono al Borgo tra Cinquecento e Seicento: Raffaellino dal Colle (1498-1566), Giovanni De' Vecchi (1537-1615), Bernardo Buontalenti (1536-1608), Iacopo Carucci detto il Pontormo (1494-1557), Luca Signorelli (1450-1523), Santi di Tito (1536-1603), i Cantagallina (Antonio (??) e Remigio (1582-1615)). Il secolo XVII brilla subito per l'attività del giovane Niccolò Aggiunti (1600-1635), che come intellettuale e come scienziato, pur nei pochi anni di vita e di ricerca, svolta come professore all'Università di Pisa, testimonia l'altissimo livello della sua ricerca intellettuale e scientifica. Se il Seicento non uguaglia i secoli del Rinascimento sul terreno della produzione di manufatti artistici, registra uno sviluppo senza precedenti nella ricerca musicale, come attesta soprattutto la vicenda di Gaspare Torelli, compositore nato a Borgo Sansepolcro nel 1572.